lunedì 17 ottobre 2011

Matanna 15-10-11


Il rifugio Forte dei Marmi si trova al riparo della liscia e verticale parete del Nona, di fronte al Procinto, un panettone di roccia su cui fu allestita la prima via ferrata d'Italia. Lo stabile del rifugio era in origine occupato da una famiglia di pastori che regolavano l'accesso alla via predisponendo, sotto compenso, una scaletta di legno indispensabile a superare il primo salto di roccia. Siamo in Italia. Nel 1964 l'immobile fu acquistato dal CAI e messo a disposizione della comunità.
Ho frequentato questo posto in età scolare, quando il mi babbo ci sottraeva al mare della Versilia e ci portava a fare girate su quei monti così vicini. In una di queste gite portai a termine senza grande spavento l'ascensione del Procinto, la mia prima ferrata.
Con Marco siamo partiti da Prato all'alba senza l'ardire di fare una lunga camminata, magari di conoscere meglio queste vette minori. Da Stazzema alla fonte del Pallino, nonostante la bellezza dei luoghi abbiamo parlato della piega che ha preso il nostro mondo del "benessere" a tutti i costi, della speculazione, dei soldi per i soldi. Poi c'è venuta fame e senza raggiungere la cima del monte Croce siamo tornati indietro e optato per la più centrale vetta del Matanna. Dopo breve sosta siamo scesi al Rifugio Forte dei Marmi dove ci siamo messi in luce per il grande appetito. Il camino acceso, un po' di vino, una famiglia che offriva caldarroste ai clienti del rifugio, bambini che giocavano a fare i camerieri; l'atmosfera del rifugio ha qualcosa di magico e rassicurante. Sono sceso a valle con la convinzione che ci sia ancora tanto bene in giro, basta dargli una spolverata.

Foto Ciure

domenica 2 ottobre 2011

Cave Gruzze 1-10-11


Un morso inciso nel fianco dell' Alto di Sella, uno spuntino, se paragonato alle grandi cave attualmente attive in Apuane, questo sono le cave Gruzze. Una ferita che la natura ha provveduto ad occultare, senza fretta, dall'inizio della seconda guerra mondiale ad oggi. Restano sul posto una grande vasca rugginosa e la casa al servizio dei cavatori, un albergo con vista sul mare.
Da quassù tre chilometri di lizza precipitano su Resceto con pendenze fino al 70%, inizialmente solcando i levigati piastroni marmorei della parete poi traversando più volte il letto del canale della neve con ponti e muri a secco: un monumento alla caparbietà dell'uomo, alla fatica, al lavoro duro.
Con Agnese, Luigi e Marco abbiamo risalito questa strada in una eccezionale giornata d'ottobre. Dalla focetta dell'acqua fredda siamo passati per qualche minuto in Garfagnana e scesi a valle con la via Vandelli dopo una piacevole sosta al rifugio Conti. Ho portato con me la macchina fotografica delle grandi occasioni, peccato fosse scarica. Ci dobbiamo accontentare di questo scatto rubato con il telefonino dalla finestra Vandelli, un'altro "testone" che coltivò per anni il sogno di unire Massa a Modena con una strada carrozzabile che attraversasse i fianchi di queste montagne ostili che a me fanno tanta simpatia.

Pania 24-8-21

Se la memoria non mi tradisce oggi è stata la mia decima ascensione sulla Pania. Sono partito da Pruno e mi sono goduto tutto il percorso, s...