domenica 26 settembre 2010

Sagro con le tre Grazie 26-9-10


Ieri ho fatto da guida a tre fanciulle sulle vette apuane. Per fare bella figura ho giocato ramino: Il Sagro. Anche per me era la prima volta da queste parti. Siamo partiti da Foce di Pianza, una terrazza a picco su Carrara, il mare e lo sciagurato versante ovest del Monte Maggiore, dilaniato dalle cave. Si sono portati via anche pezzi di cresta. Queste sono le apuane, prendere o lasciare.
Appena scesi di macchina veniamo abbordati da tre tipi del posto. Involontariamente ispiriamo in loro talmente tanta simpatia da spingerli a cambiare il proprio itinerario con il nostro. Sono padre e figlio fotografi ed un accompagnatore che conosce ogni centimetro di queste montagne e non ha nessuna intenzione di tenere per sè quanto appreso in tanti anni di escursionismo. "Quello è il Borla, questo è il sentiero 173, Simona allora è la tua fidanzata? Quella là in basso è Colonnata, il monte Rasori è dietro qui, io mangio uvetta, che scarponi hai? Vado anche in Mountain Bike, Ilaria dov'è? Sai sono in cassa integrazione ed accompagno gente su queste montagne, Simona sei allenata allora, te l'ho detto che nel pomeriggio sarebbe peggiorato il tempo, non mi vogliono dare retta, bisogna svegliarsi presto per andare in montagna, ma che ne sa lui, mica fa i turni in fabbrica, Lorenzo! quello è il catino, lassù c'è il Pizzo della Signora, Valeria è fidanzata? Altrimenti la diamo a lui, quando vieni sulle apuane chiamami che andiamo insieme, Simona sono del tuo numero codesti scarponi? Facciamo così, aspetto io Ilaria e voi correte in vetta a fare due foto che tra poco con quelle nuvole dal mare non si vede più niente, bisogna svegliarsi presto per venire in montagna, ho un amico a Prato, lo conosci?, non vengo quasi mai sul Sagro, sono venuto l'anno passato a mettere un targa per un amico che è morto davanti ai miei occhi su una cresta sopra Resceto". Nel frattempo una suola si stacca dallo scarpone di Ilaria. Simona ha nello zaino un paio di scarpe di scorta: santa previdenza. Arriviamo in vetta giusto in tempo per riconoscere tra le nuvole qualche cima in lontananza. Ilaria e Marco ci raggiungono per mano. Facciamo uno spuntino e ripartiamo; neppure la discesa frena la lingua del nostro eroe. Raggiungiamo la macchina ed inizia a piovere. Salutiamo in fretta lo strano terzetto. Ai forestieri è concesso un pasto caldo al vicino rifugio Carrara dove l'ospitalità è di casa e i liquori sono rigorosamente offerti dal gestore.

Foto Ciure

lunedì 13 settembre 2010

Pisanino per la Bagola Bianca 12-9-10


Siamo saliti alla maniera delle capre, aggrappati alle pietre o in cerca di un appiglio tra i ciuffi di paleo. Non poteva essere altrimenti dal momento che ci siamo affidati ad una guida che non ha il senso del pericolo.

Foto Ciure

Pania 24-8-21

Se la memoria non mi tradisce oggi è stata la mia decima ascensione sulla Pania. Sono partito da Pruno e mi sono goduto tutto il percorso, s...