domenica 5 settembre 2021

Pania 24-8-21


Se la memoria non mi tradisce oggi è stata la mia decima ascensione sulla Pania. Sono partito da Pruno e mi sono goduto tutto il percorso, sostenuto da un piacevole vento fresco. Salendo ho superato un gruppo di tre persone, un ragazzo svedese con cui mi sono fermato a parlare ed una ragazza, rimasta indietro rispetto ai suoi compagni di spedizione. Ero a cento metri dal callare e mi sono fermato a guardare il Corchia. Ripartendo la rotazione della suola dello scarpone ha spinto i sassi piccoli che hanno spinto un masso in bilico grande come un pallone da rugby. Il masso rotolando è passato vicino al piede della ragazza ed è rimbalzato sotto di noi, impennandosi ad una decina di metri dal ragazzo svedese. Ha proseguito la sua corsa in direzione del Puntato senza che riuscissi a vedere se fosse passato vicino a qualcuno più in basso o si fosse fermato. Sono arrivato fino alla vetta ed ho atteso chi era dietro di me. E' andato tutto bene, sembra che stare attenti non sia sempre sufficiente o forse, come nella vita e nel lavoro, le cose che ti elevano comportano dei rischi. 

mercoledì 1 settembre 2021

Cima di Gioia e Cima d'Uomo 12-8-21


Un anello piacevole suggerito dal barbiere del Cinquale. Torno in Apuane dopo 11 mesi con addosso la stanchezza di quest'anno difficile. Ho messo la sveglia per tre giorni senza trovare la forza di partire. Anche stamattina stavo per desistere poi alle 9 ho preso la macchina e ho guidato fino al parcheggio del Vergheto. Da qui ho camminato fino a Cima di Gioia dove all'interno di una cava enorme ancora attiva, è stato realizzato un murales bellissimo raffigurante il David. La cima è stata portata via, qui funziona così. E' molto caldo, inizio a scendere per la strada di cava. Due cavatori mi suggeriscono di tornare indietro e scegliere il sentiero che scende a Colonnata all'interno del bosco. Arrivato a Colonnata, girello con una schiacciata al lardo e con la pancia piena risalgo il sentiero che percorre il crinale che culmina con Cima d'Uomo. Sono già stanco e benedico la curva sul sentiero che mi riporta in un bosco di felci dove le uniche forme di vita che ho incontrato sono state una serpe e tre pernici.

giovedì 22 ottobre 2020

Monte Sella da Renara 19-9-20



Negli anni la mia curiosità si è spostata dalle vette Apuane alle valli, ai loro sentieri ed alle vie di lizza. Raggiungere il Sella da Renara attraverso la lizza della Monorotaia rappresenta per gli appassionati di questi luoghi, una sfida da affrontare almeno una volta nella vita. Il Sella per me ha un fascino particolare: poco visitato, svuotato dall'interno dalla cava più alta delle Apuane, ricco di testimonianze riguardo il duro lavoro del cavatore. 

La lizza della monorotaia, insieme a quella delle Cave Cruzze ed a quella del Padulello è senza dubbio una delle testimonianze più incredibili di cosa l'uomo sia stato in grado di concepire. Una rotaia percorreva i tre chilometri e mezzo che dividono l'attuale Cava Ronchieri fino alla valla di Renara. Su questa rotaia, una slitta a motore guidata da un operatore frenava i carichi di marmo in discesa. 

La compagnia per questa escursione doveva essere composta da sei elementi, tre gli assenti dell'ultimo momento: alla partenza Caterina, Francesca ed io. Ero convinto di affrontare senza problemi questo itinerario che si è rivelato una fatica mortale. Dopo un tratto piuttosto agevole, il sentiero si insidia in un torrente che negli anni ha cancellato il vecchio tragitto. Successivamente la monorotaia piega a sinistra per risalire il fosso del Chiasso, una spaccatura dritta, lunga un chilometro e mezzo dove la rotaia raggiunge pendenze superiori all' 80%. Una serie di gradini rende questa penitenza meno dolorosa. Giungiamo stremati al punto dove la valle si apre. Qui parliamo con un pastore del posto che ci consiglia di abbandonare la lizza e percorrere il sentiero per cava Bagnoli. Proseguiamo affannati, ad ogni passo sento vacillare la fiducia riposta nei mie confronti. 

Arriviamo in vetta dove consumiamo il consueto panino, festeggiando la grande impresa. Il rientro è un susseguirsi di cadute e ragnatele attaccate alla faccia. "Un itinerario scemo bellissimo". Cit.


sabato 12 settembre 2020

Cinquale


Quindici giorni di mare, quattro uscite in montagna. La prima, da solo sulla Tambura. Sono salito dal 166, mai calpestato prima, fino al passo della Focolaccia, poi la classica traversata con rientro dalla Vandelli. Con Luigi e suo cugino siamo tornati sull' Altissimo dal passo degli Uncini e rientrati dalle cave del Fondone. Ho portato Francesco e Simona sul Folgorito in una giornata caldissima, al rientro ci siamo fermati a pranzo in una trattoria bizzarra a Canevara. L'ultima escursione doveva essere un anello di mia concezione: partire da Forno, raggiungere la forcella di Porta per poi rientrare dalla Vettolina. Al momento del risveglio non ero in forma ed ho optato per il Piglione, forse il monte più appenninico delle Apuane. Il prossimo anno voglio tornare sull'Altissimo dal Pian della Fioba, fare questo giro sotto il Contrario ed andare sul monte Castagnolo. Ce la farò?

sabato 15 agosto 2020

Gagnaia


 L' incertezza sull' evoluzione dei contagi legati al covid ci ha spinti a riconsiderare le nostre vacanze estive. 

La cosa che più mi ha dato dispiacere in questi mesi di quarantena è stata pensare a Francesco senza alcun contatto con bambini della sua età, lontano dalla natura. Abbiamo pensato che quel desiderio mai concretizzato di affittare una casa in campagna potesse finalmente essere esaudito. Il consueto passaparola ci ha portati a Gagnaia, piccolo borgo adagiato sul crinale Appenninico ad un chilometro da Cavarzano. Qui una compagna di classe di Francesco trascorre abitualmente le sue vacanze estive nella casa dei nonni paterni. Convincere i miei suoceri a vivere lontano da casa i mesi di Luglio ed Agosto è stato più semplice del previsto: la casa che abbiamo affittato era la "meglio" di Gagnaia con una vista mozzafiato sulla valle del Carigiola, Gavigno e l' Alpe di Cavarzano. 

I mesi di Luglio ed Agosto sono stati un piacevole andirivieni di parenti e amici. Io e Simona abbiamo fatto i pendolari: presto abbiamo scoperto che Francesco stava bene anche senza di noi e ci siamo goduti un po' di liberta.

Nel fine settimana ho potuto conoscere meglio tutti quei luoghi attraversati frettolosamente in tanti anni di Da Piazza a Piazza. Restano ancora da esplorare alcuni sentieri che senza dubbio saranno bellissimi in veste autunnale con i torrenti in piena.

venerdì 31 luglio 2020

Dolomiti 25/27-7-20




Grazie a Luigi abbiamo goduto di tre giorni fantastici sulle Dolomiti. Dopo breve indecisione abbiamo prenotato un albergo spartano a Soraga, di faccia al Catinaccio. Tre giorni uno più bello dell'altro. Il primo giorno siamo stati sul Latemar, salendo al rifugio Torre di Pisa. Il secondo giorno la girata più bella e impegnativa: dal passo San Pellegrino abbiamo percorso una cresta attrezzata fino al Monte Malinverno. L'ultimo giorno breve passeggiata a passo Rolle alla baita Gervasutti. W le partenze improvvisate

giovedì 23 luglio 2020

Nona e Croce 19-7-20



Dopo 30 anni sono tornato sul Croce e sul Nona. Il mio babbo dice che ci sono stato da piccolo. Mi ricordo di esser stato sul Croce con gli Scuccimarra e l'Arrighetti ma non ricordo niente del Nona. Questa uscita mi è sembrata perfetta per testare la mia coscia strappata. Mi hanno raggiunto al mare Francesca e Caterina ed insieme abbiamo goduto di questi luoghi spettacolari in una giornata bellissima.

Pania 24-8-21

Se la memoria non mi tradisce oggi è stata la mia decima ascensione sulla Pania. Sono partito da Pruno e mi sono goduto tutto il percorso, s...