Questo Blog è l'unica cosa che abbia mai scritto in vita mia.
Si vede, direte voi.
Mi piace avere uno spazio mio, fuori dalla confusione che respiro in giro. Una sorta di diario che mi indica quanto tempo è passato dall' ultima volta in cui ho lasciato il tran tran di tutti i giorni ed ho trascorso qualche ora nella natura. E' il mio cassetto dei ricordi.
Dicembre è volato via tra arrabbiature lavorative, acciacchi, piogge battenti e una nevicata fuori misura.
E' andata così.
Oggi, proprio mentre mi sembrava di esser lì a sprecare il mio tempo, mi sono emozionato a leggere il blog di una coppia di Modena. Due ragazzi della mia età, partiti dall' Italia e arrivati in Tibet cavalcando due biciclette. Un' anno di fatica, freddo, strani incontri, un legame che si rinforza nelle difficoltà. Ho letto solo qua e là, per il momento. Tutte le volte mi assale un sentimento indescrivibile, un misto di agitazione e rabbia per il poco tempo che siamo costretti a dedicare a quello che ci piace fare, alle cose che realmente si ricordano a distanza.
Un bizzarro paziente mi ha consigliato di fissare una data per ogni cosa che si intende fare in futuro.
Mi piacerebbe fare l'alta via delle Apuane, con chi vuol venire, alle perse insieme alla Berta. Non ho ancora individuato una data per la partenza ma mi sono promesso di farlo presto. Continuo a non accettare i consigli degli altri.
mercoledì 22 dicembre 2010
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