
Il rifugio Forte dei Marmi si trova al riparo della liscia e verticale parete del Nona, di fronte al Procinto, un panettone di roccia su cui fu allestita la prima via ferrata d'Italia. Lo stabile del rifugio era in origine occupato da una famiglia di pastori che regolavano l'accesso alla via predisponendo, sotto compenso, una scaletta di legno indispensabile a superare il primo salto di roccia. Siamo in Italia. Nel 1964 l'immobile fu acquistato dal CAI e messo a disposizione della comunità.
Ho frequentato questo posto in età scolare, quando il mi babbo ci sottraeva al mare della Versilia e ci portava a fare girate su quei monti così vicini. In una di queste gite portai a termine senza grande spavento l'ascensione del Procinto, la mia prima ferrata.
Con Marco siamo partiti da Prato all'alba senza l'ardire di fare una lunga camminata, magari di conoscere meglio queste vette minori. Da Stazzema alla fonte del Pallino, nonostante la bellezza dei luoghi abbiamo parlato della piega che ha preso il nostro mondo del "benessere" a tutti i costi, della speculazione, dei soldi per i soldi. Poi c'è venuta fame e senza raggiungere la cima del monte Croce siamo tornati indietro e optato per la più centrale vetta del Matanna. Dopo breve sosta siamo scesi al Rifugio Forte dei Marmi dove ci siamo messi in luce per il grande appetito. Il camino acceso, un po' di vino, una famiglia che offriva caldarroste ai clienti del rifugio, bambini che giocavano a fare i camerieri; l'atmosfera del rifugio ha qualcosa di magico e rassicurante. Sono sceso a valle con la convinzione che ci sia ancora tanto bene in giro, basta dargli una spolverata.
Foto Ciure




