Finalmente questo inverno ritardatario, prodigo di nevicate a bassa quota, pioggia e nuvoloni, sembra aver lasciato il passo alla bella stagione.
Spettatori in anteprima di questo cambio di programma io, Luigi, Agnese, Umberto, Andrea e Sara. Palcoscenico d'eccezione il Monte Gennaio.
In inverno avevo già tentato due volte la conquista di questa cima. In entrambi i casi la nebbia mi aveva "suggerito" di tornare indietro. Il monte Gennaio aveva assunto per me il fascino che il Nanga Parbat ha per numerosi impavidi alpinisti.
Dalla casetta del Pulledrari sono suffcienti due ore di cammino per arrivare in vetta. A metà strada si trova il rifugio del Montanaro e poco più in alto il poggio dei Malandrini. Da qui in poi non si vede più un albero. Il panorama in cima è di quelli da mettersi a sedere per un po': Apuane, Abetone, Libro Aperto e tutta la parete est del Corno alle scale con i balzi dell'ora e la Nuda.
Credo che ci tornerò tra non molto sul monte Gennaio.
Foto Ciure
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