
Febbraio mi ha regalato tre uscite senza macchina fotografica di cui conservo un piacevole ricordo.
Tre girate andate diversamente da come le avevo pensate in precedenza e forse, proprio per questo, ricche di significato.
Avevamo scrupolosamente preparato una ciaspolata di gruppo dalla Doganaccia al Lago Scaffaiolo senza aver fatto i conti con lo scirocco che in due giorni ha sgombrato tutto il crinale. Le ciaspole sono rimaste per lo più legate al nostro zaino. Da annotare la conquista del monte Spigolino con individuazione di simpatiche creste per future ascensioni.
La domenica successiva è stata la volta del Forato con Patrizia e Luigi, sotto la pioggia, avvolti dalla nebbia per buona parte del percorso. "Si pareva pagati".
Pervasi da inattacabile serenità abbiamo percorso il sentiero 12 che ricorderò a lungo, tanto è ripido e sdrucciolevole il tratto in discesa sul versante marino.
La settimana successiva avrei voluto continuare l'esplorazione apuana con il giro del Nona, Croce e Matanna ma non c'è stato niente da fare.
E così sono passato a prendere la Berta ed ho trovato Alessio pronto a seguirci sul monte Ferrato. In vetta abbiamo incontrato un ragazzo che avevo conosciuto a Luglio mentre da foce del Giovo tornavo verso Vinca. Iniziammo a chiaccherare grazie alle bacchette di lui, ricevute in premio per aver partecipato alla passata edizione della Da piazza a piazza.
Appena mi ha visto mi ha ringraziato per il consiglio che gli detti allora, di passare qualche notte al rifugio Tissi, sotto il Civetta. Mi piace vincere facile.